lunedì 28 febbraio 2011

Paritariamente vostro


La scuola pubblica in mano ai comunisti? Ebbene sì, dopo vent'anni di fininvestesimo, l'istruzione non si riesce, ancora, a togliere dalle mani dei nostalgici del Pcus. Fortuna che ci sono i baluardi cristiani o i buoni vecchi volponi delle scuole simil Cepu che tentano di battere sul campo l'orda bolscevica degli insegnanti. Eppure ricordo i miei delle scuole superiori, e così tanto leninisti non erano. Per chi pensa che ogni corpo docenti di ogni istituto sia un soviet, l'avrei invitato volentieri a seguire le lezioni della mia prof di filosofia, che amabilmente pensava fossi un ritardato, che cercò vanamente paragoni fra Bush e il superuomo di Nietzsche, che si offese profondamente quando decidemmo di esporre la bandiera della pace ( "è un simbolo di partito, vergogna"), che dedicò a Marx meno di mezzora di programma, liquidandomi dicendo "non abbiamo tempo" e successivamente dedicando due mesi a Heidegger; li farei discuture coi vari prof che spesso ci invitavano ad andare a studiare coi Gs (gli studenti medi di CL) e di andare ai loro ritiri spirituali. Gente che, approfittando di miei compagni conniventi (ahimè!), faceva girare in classe fogli di una petizione (made in Comunione e Liberazione, chiaramente) che chiedeva la parificazione di scuola pubblica e privata, in seno ad un finto germe di libertà, per i genitori, di mandare i figli agli istituti non ancora definiti "paritari". Perchè, sicuramente, tali officine di diplomi avrebbero abbassato le rette se fosse passata la legge con gli annessi incentivi. S'ha vist, si direbbe in quel di Taranto. E come dimenticare Tommy, il nostro preside. L'uomo fascistissimo con l'aquila littoria in ufficio, che minacciava sospensioni ad ogni minima manifestazione.
Ed è questo che, purtroppo ricordo, portandomi dietro il mio misero 68 di maturità, anni di lotte e di scomuniche, di insulti e di derisione. Molti dei miei compagni, come me, poco inclini al servilismo hanno avuto quel che meritavano dalla vita dopo 5 anni non rosei, si sono realizzati, mentre alcuni, fra i più inclini al compiacimento, sono miseramente crollati uscendo dal liceo.
Ecco, leggo le parole di Berlusconi in differita (ero a Berlino, fortunatamente) e penso di essere andato in una scuola di un altro stato. Perchè, come moltissime scuole private in mano ai servi di Dio, anche la mia non batteva bandiera vaticana?
Vorrei, e qui chiudo per il ritorno di pensieri poco piacevoli del mio passato scolastico, che mio figlio fosse più fortunato di me, e che andasse in una scuola libera dall'influenza cattolico-finanziaria, libera di avere le stesse strutture di quegli istituti che vivono, oltre che delle sovvenzioni governative, delle tasse di iscrizione e di frequenza; vorrei che mio figlio studiasse in una vera scuola pubblica, e non all'ombra dello Stato della Chiesa.

3 commenti:

  1. Se gli uomini che rappresentano la sinistra illuminata nel nostro Paese, tipo quel baciapile di Vendola,continueranno ad essere sostenuti dagli utili idioti, per mio nipote non ci saranno molte speranze.
    Mafalda Quino

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  2. Ehhh il caro Tommy, e chi se lo scorda. Mio padre lo bestemmiava ogni volta che doveva venire a scuola a giustificare di persona "l'assenza di massa" .. anche quando a scuola non ci era andata perchè avevo la febbre -.-'

    Comunque a me alle elementari hanno insegnato "bella ciao", sarà per questo che dicono che la scuola è in mano ai comunisti?

    Ti sei dimenticato di dire che scuola statale è così comunista che paga insegnanti di religione cattoli scelti da Ratzy e che sono in esubero rispetto a quelli necessari .. ma pazienza, si tagliano gli insegnanti di sostegno per risparmiare.

    Comunque bell'articolo!

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  3. Condivido pienamente e posso testimoniare che è solo la verità quello che hai scritto sulla nostra scuola infestata dai ciellini... E pensare che ci sono pure andata in viaggio con quelli! Che giornate schifose!!
    Alessia

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