lunedì 10 ottobre 2011

Reazionari di tutto il mondo, unitevi!

Finalmente mi è ritornata un po'di voglia di scrivere un pezzo. Era da giorni che me lo ripromettevo: "Andrè, scriv stu pezz!", ma sinceramente la voglia latitava e parecchio. Il perchè è subito spiegato: in realtà è tanto lo sconforto che c'è poco da dire. La crisi economica del mondo, e soprattutto del nostro Paese, è ormai una barzelletta. Le questioni Berlusconi-Tarantini-Lavitola sono talmente da "arrovellarsi il gulliver" (cit.) che mi sembra superfluo ed inutile parlarne. In Italia la democrazia sta diventando un'optional non è una novità: son 17 anni, quasi 18 ormai. Della Valle ci spiega che fa schifo la politica, giusto perchè il Governo non sgancia più come una volta. Parlarvi degli annosi problemi della sinistra e dei comunisti in questo momento è come sparare sulla Croce Rossa. Talmente è lo scoramento in questo periodo che, l'altro giorno, in pieno congresso ho sbroccato davanti ai miei compagni. Così giusto per attaccare turilla, come direbbe Camilleri. E allora addosso contro le prospettive di un'alleanza di governo con il Pd, e addosso sulle nostre evidentissime colpe del sopimento sulla classe operaia.."ci vogliono far credere che non ci sono più le classi, ma in realtà gli industriali la lotta di classe la fanno...eccome se la fanno!". Questo periodo è proprio da sangue alla testa, non trovate? Non riesco a sopportare i rivoluzionari da tastiera che fino a qualche giorno fa pubblicavano sulle loro bacheche facebook, "bimbominkiate" (stronzate da preadolescenti, per i miei lettori più agèe), ed ora sono tutti "Indignatos". "Ma andate a cagares" vi direi io (pesa il recente viaggio a Saragozza), ora che si sente "fizzo di miccio" (odore di bruciato, per i miei lettori "padani) siamo tutti rivoluzionari. Spacchiamo là, occupiamo le piazze, le poste, il telegrafo! La Qualunque colpisce ancora, e i leader nazionali di questi movimenti ti trattano come un appestato se cerchi di far capire loro che è forse la scelta capitalista che ci ha portato nella situazione in cui siamo. "No rivoluzione allora!", ti risponderebbero loro, se si togliessero la maschera, "ci basta una reazione". Ed ecco qui uscire prepotentemente allo scoperto slogan che ricordano gli anni tristi dei Moti di Reggio Calabria. Oppure ecco lì chi aspetta le parole d'ordine dal Pd, che in tutti i modi sta cercando di mantenere invariati gli interessi della classe dirigente di questo Paese. Vorrei sapere chi pensa, in un'ottica europea, che il Partito Democratico possa considerarsi ancora un partito di sinistra? Vi prego mi contatti e mi spieghi come fare per capire...a volte leggi certe dichiarazioni e pensi "Toh guardo sto coglione di Fassina del Pdl"..ma poi ti rendi conto che hai aggiunto la L come un riflesso condizionato, e ti sale la pressione a mille e cerchi rifugio nel cuscino, e ci gridi dentro per sfogarti, visto che le lacrime e lo sbigottimento sono finite da un po'. Come può una forza di opposizione essere così tacimente reazionaria è oscuro da capirsi: esempio lampante i già citati, nei post precedenti, fatti della Tav. Dopo queste parole di amore incondizionato verso il Pd, il mio segretario mi comunicherà, scherzosamente, che mi attenderà la Commissione di Garanzia del partito, commissione, per chi non lo sapesse, atta all'omicidio politico di chi fa il bambino cattivo. La sorte dei miti(li) sognatori è triste in questi anni! Come racconterò ai miei nipoti cosa sono stati questi anni? "Senti a nonno, vai a giocare fuori va, peppiacere!".