mercoledì 16 marzo 2011

Italyan, Yılan ve American Casusu Çikti


Parafrasando un titolo di un fantastico album di Elio e le Storie Tese del 1992 (Italyan, Rum Casusu Çikti), che riportava il titolo di un giornale turco su una presunta spia italiana greca nel territorio turco-cipriota, oggi vorrei parlare della spia che su RaiUno, dopo la dose serale di morfina in salsa arcoriana del fedele Augusto, conduce il programma Qui Radio Londra (o meglio Qui Radio Lonza, come ho letto su qualche sito).
Le prime due serate dello show, che prende il posto, dopo anni di nulla, del Fatto di Enzo Biagi, non hanno brillato nei dati Auditel. Leggevo di un crollo di ascolti, rispetto al Tg1, che già non gode di ottima salute, di un milione di telespettatori, che probabilmente preferisce Enrico Papi e il suo Transformat (programma orribile, nda) alle invettive del Giulianone nazionale. Nelle prime due puntate sono state affrontate due tematiche di attualità scottanti: la questione giapponese e il caso Ruby. Mentre la prima puntata poteva sembrare d'obbligo, visto la vasta eco che il terremoto e la crisi nucleare nel paese nipponico investe le attuali cronache mondiali, la seconda puntata ha fatto ripartire i tentativi ferrariani della lotta contro il finto perbenismo e il finto moralismo. Che si debba accettare lezioni di morale da questa gente, sicuramente fa ridere. Come scatena ilarità che a farlo sia proprio Mister Anti-aborto o Mister Pro-Life, il ritratto della salute, proprio. Parlare ulteriormente del caso Ruby, che ha vessato la pazienza di ogni italiano, è una colpa di cui non voglio macchiarmi nuovamente. Quindi preferirei porre l'attenzione su due notizie che non hanno raggiunto molti dei media mainstream italiani: Borghezio e LePen che vanno a Lampedusa e la Lega, che durante la seduta del consiglio regionale lombardo, abbandona l'aula durante l'esecuzione dell'inno italiano.
La seconda non fa così tanto scalpore. Ormai dai leghisti ci si può aspettare di tutto, sempre sicuri di un apporto civile ed elegante alle questioni nazionali. Si rimane sorpresi, ma neanche tanto, del silenzio assordante dei maggiori partiti di opposizione, che davanti a questa scenata padana non hanno battuto ciglio. Persino il fratello di LaRussa, uno dei caporioni del Pdl lombardo, si è indignato, chiaramente per l'offesa alla patria (collutorio in bocca, prima di parlare dell'Italia).
Ma Borghezio e LePen che vanno a Lampedusa dai migranti le batte tutte. Non solo queste povere persone, in fuga dai loro Paesi straziati dalla fame e dalle condizioni invivibili, hanno dovuto affrontare il distacco dalle terre d'origine e un viaggio lungo giorni, settimane, mesi su imbarcazioni di fortuna, ma devono anche sorbirsi l'arrivo del peggio che la cultura europea ha espresso negli ultimi anni. La Convenzione dei Diritti dell'uomo di Ginevra non dice niente a riguardo? Non ci sono sanzioni da comminare ai responsabili di questa gita dei due grossi elementi? Va bene che sia la Francia che l'Italia cercano in tutti i modi di arginare il flusso migratorio, ma è tremendo farlo in questo modo.
Per concludere, pensavo che mai i prodotti che Alessandro Di Pietro fa parlare nel suo Occhio alla Spesa potessero avere talmente successo da intraprendere una carriera esterna al programma di RaiUno, ed invece non è così. I prosciutti hanno avuto più fortuna delle melanzane. Uno ha deciso di diventare europarlamentare, e l'altro è riuscito a condurre un programma in prima serata. C'è chi dice che in Italia non c'è spazio per tutti, che bisogna prostituirsi per avere visibilità, sia in politica che in televisione. Non credo che due cosce di maiale possano arrivare a tanto. Non sono poi così tanto affascinanti!

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