lunedì 11 luglio 2011

Chi non salta Berlusconi è!


Nei vari post sul mio blog ho analizzato varie forme di homo politicus; ho parlato degli indifferenti, dei leccapiedi (a vario titolo e diritto) e ho accennato, nel pezzo sull'antifascismo, a figure di nuova generazione che chiamo i tifosi politici.
Questo genere di personaggi sono coloro i quali fanno della propria fazione politica un "team" per cui tifare come si fa per le squadre sportive.
Queste persone hanno i loro idoli indiscussi, che non si possono "toccare" senza scaturire indignazione e dileggio (proprio come fanno gli juventini quando gli tocchi Del Piero); hanno la loro squadra antagonista a cui non possono e non devono dare appello, aprioristicamente ("L'Inter ha rubato più di noi"); e tutti quelli che odiano la squadra nemica, allora sono da tributare ed idolatrare temporaneamente, fino a quando non diranno qualcosa che cercherà di smarcarsi dal fardello del nostro appoggio ("anche secondo il presidente del Catania l'Inter ha rubato, e allora W il presidente del Catania"). Sostituite all'Inter la parola Berlusconi (o chi per esso), facciamo che gli juventini sono il centrosinistra (e Del Piero sia un Vendola, un Bersani qualsiasi) e facciamo che il presidente del Catania sia il Saviano o il Gianfranco Fini della situazione. Che cosa cambia?
L'eccessiva semplificazione della politica italiana, e di riflesso, nelle nostre menti, della politica mondiale, ci ha portato ad essere acritici e acefali da non capire che, non è perchè uno non ama il mio avversario, vuol dire che è un mio amico. E allora rimaniamo spiazzati quando Saviano difende il governo di Israele (dal suo punto di vista, giustamente) o quando Gianfranco Fini caga fuori qualche vecchio retaggio del suo essere post-fascista.
A chi vogliamo dare la colpa di questo "mondo del tifo" applicato alla politica? Solo a Berlusconi? O al fatto che l'alternativa che si propone a Berlusconi è parecchio confusa e parecchio simile alle idee dell'attuale premier? Questa politica che si è svuotata di contenuti, e si è riempita di sterili immagini ci ha fatto abbandonare quel minimo spirito critico, per cui alle manifestazioni non si urlano più slogan per qualcosa, ma si canta "Chi non salta Berlusconi è!". Quest'impoverimento, ahinoi, è trasversale; colpisce in ogni area; come fra i fascisti, anche fra molti compagni che ragionano in questa maniera perversa ed auto-distruttiva. A mio parere, ragionando così, non facciamo altro che avvalorare la tesi del "sono tutti uguali" che da anni (che sembrano secoli, ormai) imperversa nella mente del cittadino medio.
Faccio bene ad inorridire quando sento che alcuni compagni, animati da questa vocazione "internazionalista", appoggiano le politiche comodamente antiamericane (che poi antimperialiste non lo sono affatto) di Stati governati da dittature che, la prima cosa che hanno fatto saliti al potere, è stata quella di cancellare i comunisti. Si appoggiano questi Stati perchè si ribellano al potere totale statunitense. E allora tributi a Gheddafi, Saddam Hussein ed altri personaggi che poco hanno a che vedere con le nostre culture. Appoggiare e sostenere i popoli assoggettati alla fame di dominio americana, non vuol dire appoggiare chi ha assoggettato prima quei popoli alle sue politiche dittatoriali.
E' semplice capire che la politica, la storia e la società non sono come una partita di calcio o di basket. Questo pezzo è solo un breve sfogo, perchè ritengo che questo modo di pensare ci stia facendo scomparire dalla faccia della terra, e stia favorendo un'idea della politica personalizzata, che anche a sinistra pare aver fatto breccia, per la disperazione (sto immaginando eh) dei nostri padri culturali.
Sono sicuro di generarmi, con queste parole, aspre critiche, proprio perchè alcuni di quelli che leggeranno queste parole si riconosceranno nel tifoso politico. Senza creare casino fra i vari commenti, ed innescare polemiche a non finire, ne può parlare direttamente con me.

6 commenti:

  1. Aspre critiche?
    Io per chi prende posizione in questo modo da sinistra vedo solo complimenti!
    Per chi ha capito che il berlusconismo dilaga anche a sinistra, lancio solo attestati di profonda stima!
    Potrei iniziare a dilungarmi in un commento chilometrico, ma mi pare doveroso citare solo due frasi emblematiche, che mi sembra racchiudano il succo del tuo intervento.

    "Non c'è conformismo peggiore di quello di sinistra, soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra" P.P. Pasolini

    "Non temo Berlusconi in sè, temo Berlusconi in me" G. Gaber

    Saluti grande!!!! =)
    Gabriele

    RispondiElimina
  2. Bel pezzo, hai ragione su tutta la linea :)
    La politica non è tifare qualcuno, o peggio ancora difenderlo a spada tratta senza capire che sta sbagliando.
    Putroppo però ci siamo ridotti a questo .. e come giustamente hai detto è colpa di una controparte che invece di agire incolpa l'altra di tutti i mali di questo paese ... si perde tempo a dire "la colpa è tua" come i bambini di 5 anni .. ed invece la soluzione dovrebbe essere impegnarsi a risolvere in modo concreto i problemi, non perdere tempo ad incolpare qualcuno di averli creati.

    (Eventuali errori e/o frasi sconnesse sono dovute al fatto che i 37° attuali non mi rendono capace di intendere e di volere)

    RispondiElimina
  3. Quoto il commento di Gabriele! ;)

    RispondiElimina
  4. Conoscendomi da sempre sai che tutto quello che hai scritto lo condivido. Io non scrivo ma vado sbraitando su questi temi, oramai da troppo tempo, incontrando spesso consensi. Ma non vorrei avvilirti ricordandoti che viviamo in una nazione che ha scelto di approfondire poco e quel poco che ha capito di dimenticarlo subito. Credo però che i tanti ragazzi che come te hanno scelto di far circolare le loro molto presto faranno la differenza in questo paese di merda.
    Mafalda Quino

    RispondiElimina
  5. Ottimo pezzo, come sempre hai centrato "il" tema di stretta attualità che però affonda le sue radici in un passato remotissimo. Affido il mio commento a due citazioni di personaggi assolutamente differenti ed antiteci soprattutto sull'idea di società che è esattamente opposta. Resta il fatto che sono molto simili nel giudizio del carattere nazionale. Forse può contribuire a ben interpretare la premessa dell'esistenza dei tifosi della politica:
    "Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti..." W.Churchill
    "Anzitutto: molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più." E. Berlinguer
    Saluti, gigi

    RispondiElimina
  6. Ciao Andrea e ciao a tutti quelli che hanno commentato.
    Ieri avevo lasciato un altro commento, ma nel momento in cui lo dovevo pubblicare internet ha smesso di funzionare. Chiedo scusa per le accento, se ne dimentico qualcuna, ma sono all'estero e sto usando un computer che non ha la tastiera italiana.

    Innanzitutto voglio farti i complimenti per l'articolo. Sono contento di vedere che anche nella sinistra c'e' qualcuno che ancora pensa. Bene, ma cosa vuol dire pensare al giorno d'oggi? Vuol dire forse uniformarsi a delle ideologie che per il loro linguaggio sono state superate? Io non credo che sia cosi' e cerchero' ora di spiegare il motivo che sta a fondamento del mio pensiero attuale.
    In primo luogo, credo che siamo arrivati ad un punto in cui dobbiamo incolparci da soli: la storia dell'Italia e' quella che e' sin dal Risorgimento che e' stato scritto sui libri come un impresa leggendaria e invece fu una barbaria che causo' milioni di morti. Diciamo che solo questo basta a farci intendere quello che e' stato dopo: Giolitti, il Fascismo, la democrazia cristiana, i Socialisti, Craxi e quelli che Occhetto chiamo' ladri, cioe' comunisti che prendevano le tangenti.
    L'Italia e' sempre vissuta di contraddizioni e di stranezze inspiegabili. In altre parole, all'Italia piace il mito Nietzschiano del superuomo, ma il popolo italiano ha preso, uno dietro l'altro, degli abbagli mostruosi. Se contiamo che Berlusconi fu chiamato "uomo della provvidenza" da Don Giussani e fu il discepolo "spirituale" di don Verze', allora dobbiamo chiederci tutti come facciamo ad averlo come presidente del consiglio. Il problema sta nel fatto che noi crediamo nell'uomo singolo, questo forse deriva anche dal danno della tradizione Cristiana e da quel cumulo di puttanate che e' la Bibbia.
    In secondo luogo, cio' che e' importante osservare oggi e' come gli Italiani si stiano riscoprendo nell'aggregazione collettiva che puo' essere quella di Internet cosi' come i comitati che ci hanno portato a quella meravigliosa vittoria che e' stata il referendum. I tempi sono cambiati e i politici sono rimasti gli stessi: bisogna cominciare a pensare a qualcosa di nuovo, unitario e post ideologico. Pensa alle figure di merda di questi giorni, quando la Merkel ha spiegato che se i politici non avessero smesso di litigare, la Borsa Italiana ci avrebbe rimesso tutto quello che c'era da rimettere: e beh? si sono trasformati da bravi salvatori della Patria. Questo ti dimostra come l'ipocrisia sia affare istituzionale oggi come oggi. Guarda de Magistris e la sua vittoria e l'ostruzionismo che gli hanno fatto contro... Questo dimostra che la sedia che hanno sotto il culo, questi vecchi millantatori, inizia a venir meno... Ed e' questo il momento di agire? Per dirla con uno slogan abbastanza recente "Se non ora quando?".
    Non e' piu' questione di tifo politico, o di voto di scambio... Qui noi giovani dobbiamo riprenderci quello che ci e' stato tolto, il futuro e dobbiamo toglierci quella mentalita' di merda per la quale dobbiamo aspettare quello che salva tutti come a nascondino.
    Oggi abbiamo internet e non abbiamo piu' le brigate rosse, la nostra democrazia ce la stiamo ricostruendo da soli pian piano. Non ti preoccupare... Qualcosa si sta muovendo.
    Infine, una sola considerazione finale: l'Italia e' un porcile amministrativo e noi dobbiamo VENDICARCI, nel senso del fumetto di Alan Moore.

    un abbraccio, furby

    RispondiElimina