sabato 23 aprile 2011

Antifascismo del terzo millennio



Tra qualche giorno, Lunedì, è il 25 Aprile. Giorno di lutto per alcuni, giorno di Festa per altri, solo Pasquetta per quegli animali da cortile, orfani di recente del loro principale riferimento culturale.
Sono andato, proprio l'altra sera, ad una Assemblea sull'Antifascismo. Sapete quelle fantastiche sedute di psicoanalisi collettiva in cui ognuno fa vedere che bravo comunista è ai suoi pari? Purtroppo, quello che mi aspettavo di sentire si è palesato quasi immediatamente. “E Mussolini è una merda” ,“Forza Nuova è un grosso problema” e “i valori della Resistenza si sono persi”: le solite menate buone per farsi forza in questi anni bui. Nulla di più, noia mortale. Ed è in quei momenti che pensi “Come posso spiegare ai compagni, che il Fascismo non è solo Forza Nuova, Fiamma Tricolore, Fascismo e Libertà o i Nazisti dell'Illinois?”. Il Fascismo non è fatto solo dai nostalgici dell'italico maestro di scuola elementare.
Se dovessimo fare un'analisi sulla situazione dell'Antifascismo italiano, saremmo impietosi. Un movimento che è palesemente vittima della mentalità da stadio. Parecchi antifascisti “di professione,” purtroppo, ragionano sugli stereotipi del tifoso della squadra avversaria. Sembra di vivere in un derby continuo, un Taranto-Bari perenne, un Como-Varese di ogni giorno. Una caccia al “bambacione” o “babbo” di turno, che ha scorreggiato dalla sua mente un “Dux Mea Lux”, non sapendo, nella stragrande maggioranza dei casi, che cazzo voglia mai dire sta Lux! Quando ci accorgeremo che il fascista non è solo questo sarà troppo tardi; anzi ormai la frittata è fatta, visto come sta andando la società. Ci siamo fatti fottere, compagni miei! Ci hanno messo gli specchietti per le allodole, i bambinetti forzanovisti o i coglioncelli di CasaPound (che i “compagni” di Sinistra e Libertà in Puglia, ed è notizia fresca e raggelante come un Frigor, hanno deciso di legittimare, con una iniziativa comune di dubbia valenza), per mascherare il vero fascismo.
Cosa è il precariato? Cosa è la xenofobia? Cosa è l'omofobia? Cosa è l'odio per il più debole? Cosa è l'aspirazione al raggiungimento di una vita alla Briatore, alla Lapo Elkann? Non ce ne siamo resi conto, eppure in questa società, piano piano, poco alla volta, il vero fascismo è entrato, è entrato nel vivere quotidiano, dentro la testa di tutti. E noi, attenti al bimbetto di Forza Nuova, ci siamo fatti prendere alle spalle, e siamo sprofondati nell'oblio; una oscurità, che non è solo quella che i media ci hanno imposto, a favore di una sinistra molto più tranquillizzante e stereotipata, molto più radical chic che affolla i salotti televisivi, i giornali, le conferenze e le radio. E' una tenebra che ha preso anche noi, che tuttora siamo incapaci di reagire, capaci solo di abbaiare alla luna, divisi nei nostri miseri feudi, nei nostri “son più comunista io di te”. Le lotte degli operai, dei braccianti e dei proletari non sono proprio servite a nulla, visto dove, anche per la nostra imperdonabile distrazione, siamo finiti. Non penso sia questo l'avvenire che quelle lotte prospettavano; non di certo possiamo continuare a pensare che Berlusconi sia il fascismo in Italia; è solo un altro specchietto che ci hanno messo, una lucina per fare dormire i bambini, e spegnere la luce. Ecco, in questo buio, convinti di essere nella luce, e che il nostro dovere lo stiamo facendo davvero dando addosso solo a Silvio e ai suoi poggiapiedi, il fascista agisce: impoverisce, si arricchisce, sorride e si indigna nel vedere che ancora qualche comunista in giro c'è. La Lega, Forza Nuova, i ticinesi di Bignasca o l'ultra-destra finlandese ci fanno capire che tutta l'Europa è sotto questo giogo, che la direttiva Bolkestein ha sancito essere legittimabile.
Forse, con questo testo, avrò fatto capire, ai miei compagni, il perchè ho sempre preso in giro i “cosiddetti” neo-fascisti, quei buzzurri che vanno inneggiando l'impero romano. Il capitalismo, cari miei; è quello che ci sta fottendo! Chi lo accetta, si deve rendere conto, di essere un complice e uno dei tanti colpevoli delle nefandezze del Ventunesimo Secolo.

mercoledì 6 aprile 2011

Comunicato arditi contro la Disposizione Transitoria



Barbari cospiratori dello Stato s'affannano, nelle loro bolsceviche intenzioni, a bloccare l'avanzata indomita e parlamentare delle validissime richieste del regio drappello di deputati, valorosi uomini che sfidarono, senza mostrare alcun segno di ottenebrata paura, la corporea sionista!
Nonché, s'affrancano dai loquaci generali che, essi stessi, negando il loro fulgido appoggio, si disonorano e si contraggono nella vana ricerca di una ebete e eunuca democrazia. Ma no, dicono ai cavernicoli imbelli, gli arditi di questa ondata infermabile. All'urlo di “o Disposizione Transitoria o morte!!!”. Che s'aggueriscano queste cloache, che si sollazzino delle parole concilianti dell'uomo della Trinacria, Schifani. La cosa, per noi indomiti, non è che un colpevole ritardo, costretti per 60 anni a vedere il mondo dalle meravigliose case che il nostro Duce ci ha costruito (le fogne, nda), e dal quale il nostro novello Re Silvio s'è fatti riemergere. Non senza essere costernati, nel nostro peregrinare audace, s'è perso uomini, valorosi combattenti che oggi ridono e scherzano, si trastullano e si accucciano con le forze moscovite, ancora tignosamente presenti sul suolo italico. Noi si è rimasti ardui costruttori di un partito, che per forza d'ironia s'è deciso d'appellare con “Popolo della Libertà”. Se l'immagini il nostro padre, che noi ci si è decisi di fondare un movimento con siffatto nome. Sarebbe stata una reazione intransigente ed indefessa, non avrebbe compreso il valente sforzo dei nostri arditi, che mascherandosi da liberali mezze calzette, si sarebbero rivelati solo dopo qualche lustro. Non s'è capito, eppur qualche segnale s'era dato. La nipote della Nostra Luce s'è battuta, s'è spronata e s'è resa forte, proprio per dare voce e ineguagliabile coraggio alla nostra folla oceanica, alle nostre fierissime schiere. Per ridarci vigore, allora si è deciso di presentare, con fulgente precisione, l'annullamento della vile e sciatta Disposizione Transitoria, che non ci permetteva, dopo anni di imposto e volenterosissimo oblio, di ricreare il nostro vero Partito, di dare un reale nome alle nostre idea. S'era stufi di nascondersi dietro un dito! Basta, s'è imperiosamente detto, non si può continuare in questo modo! Ed è come colpiti al cuore, un nucleo vitalissimo di un movimento ormai lontano dai nostri lidi, cosiddetto Futuro e Libertà, ha ardimentosamente cercato di tirar fuori la testa dal fango democratico, per poi essere ricacciato giù da opportune manovre di palazzo di un omuncolo dal cognome volgare, volte a destabilizzare il nostro clamorosissimo principio.
Non c'arrenderemo, la morte non ci spaventa! Un virile abbraccio al camerata Cristiano De Eccher, e agli altri confirmatari, provetti figli della lupa, paladini dell'impero romano. A noi!

sabato 2 aprile 2011

The Mandurian Candidate


Dalle terre, a volte, umanamente desolanti in cui vivo, sto vedendo in questi giorni tutto quello che accade nelle zone che mi hanno visto nascere e crescere, e diventare quello che sono.
Taranto, e più precisamente Manduria, sta subendo l'inadeguatezza del nostro governo. Un territorio che, da sempre, subisce un'assenza dello Stato (se non per l'ingombrante presenza della Marina Militare), manifestatasi con i vari disastri ambientali che, nel silenzio quasi assoluto, stanno colpendo le vite dei miei concittadini. A quest'assenza però, abbiamo saputo reagire solo con un'altra assenza, quella di umanità. Ebbene sì, essendo un popolo sfruttato, ferito e umiliato, abbiamo deciso di condividere forzatamente questi dolori con i migranti africani che nei giorni scorsi sono sbarcati sull'Isola di Lampedusa. Colti da un improvviso (e neanche tanto) attacco di leghismo, quasi desiderosi di non essere da meno di un Gentilini qualunque, alcuni cittadini manduriani hanno dato vita alle ronde. Animali da cortile, neofascisti imbevuti di Primitivo (capisco ora la scelta del nome) e cittadini drogati di televisione e di informazione berlusconiana, hanno preso la palla al balzo e si sono autonominati sceriffi, con il tacito consenso delle forze dell'ordine. Che ci fosse il Far West, ce lo saremmo dovuti aspettare. Però non è tutta Manduria a subire rigurgiti xenofobi, sia chiaro. Il lavoro che molti giovani hanno fatto e stanno facendo per aiutare o documentare quello che accade nella tendopoli è encomiabile e ci fa sperare in un futuro migliore o meno schifoso di quello che ci si prospetta. Sono sinceramente imbarazzato, devo dirla tutta, del comportamento degli sceriffi, che caricano sui loro furgoni bianchi (come dimostra il video realizzato da un bravissimo reporter salentino di TeleRama http://www.youtube.com/watch?v=RMxzN-WB_0E) gli uomini appena catturati. Si perchè è una caccia. Non ci vuole un sociologo per capire che, ormai, è il più debole la vittima delle nostre violenze. Si è solo capaci di abbaiare con le istituzioni, ma quando si tratta di mordere, lo si fa con l'immigrato, col senzatetto o con chi è comunque meno fortunato di noi. Il pericolo è sempre sotto di te, non è mai sopra. Il razzismo è questo, e Manduria ce lo dimostra. Nel disinteresse dei potenti dell'Europa e dell'Italia, si è solo in grado di prendercela coi disperati, che, ricordo per chi fatica quando attacca le sue tiritere xenofobe, vengono nel nostro Paese perchè sono costretti dalle condizioni di povertà o di disagio sociale, proprio come facevano i nostri bisnonni e i nostri nonni che se ne andavano, ad esempio, in Argentina, in Australia o in Germania. Visto che siete talmente drogati di televisione, un po'di Carramba che Sorpresa ve lo dovreste pur ricordare. “DALL'ARGENTINA DOPO 40 ANNI E' QUIIII!” non vi fa tornare in mente proprio niente? E poi, non è che partivano solo i poveracci in cerca di fortuna..prendevano il largo anche i malavitosi (avrete visto anche il Padrino, immagino). L'immigrazione è questa belli miei, caduti dal pero. Non è che noi siamo stati l'esempio fulgido di correttezza nei Paesi che ci hanno ospitato. Vabbè, ma si sa bene che la memoria è corta quando non fa comodo.
La Lega è dentro tutti noi ormai, e forse in noi tarantini, un po'di malsano “padanesimo” c'è sempre stato. Cito insegna, e la colpa è anche nostra, che non siamo riusciti a presentare un modello valido d'alternativa a questo scempio, che fa leva sulle paure primordiali dell'uomo. Forse è davvero arrivato il momento di rimboccarci le maniche, mica “a chiacchiere” come fanno Bersani e il suo Pd, che alla ricerca di una stima internazionale ha appoggiato l'intervento anglo-francese in terra libica. Non possiamo stare a guardare ancora per molto.