domenica 21 agosto 2011

Sotto il cielo di un'estate italiana


Grandissima estate in quel di Batalia (cit.da il Grande Dittatore), e non solo.
All'inizio mi scuso per la mia assenza, ma era in progetto l'estate "ignorante" e quindi mi sono dedicato a cose molto più meschine e abiette.
Dalle terre di Filomena Cozza Deturpata (visto le ultime vicissitudini che hanno colpito la miticoltura del tarantino), in questi giorni ho avuto modo di riorganizzare un po'le idee per scrivere un degno post; ce ne sono un bel po'di argomenti:
1) le rivolte di Londra: erroneamente (o furbescamente) tacciate come "rivolta di giovani teppistelli", la reazione inglese alla crisi mondiale (mediaticamente indotta) è stata veemente e giustificata. Questa volta non è un Paese dell'Africa Settentrionale, nè un Paese asiatico a "sbroccare", bensì la civilissima Inghilterra. I sobborghi sono esplosi, come qualche anno fa le periferie parigine. Sapientemente, per paura di emulazione dei popoli degli altri Stati, ecco i media(compresi i social media) che trasmettono di continuo le immagini del ragazzino derubato da un branco di coetanei; la tecnica del "pericolo per la gente comune" subito attivata, polizia sugli scudi e violenza "socialmente" accettata per reprimere le proteste. Sono convinto che in mezzo alla rivolta sicuramente ci sia stato più di qualche sciacallo (qualcuno anche infiltrato, come sempre) che abbia colto l'occasione per fare razzia (gli Stati Uniti ci insegnano anche questo). Derubricare il tutto ad una "rivolta di giovani teppistelli" mi sembra molto riduttivo e sbagliato.
2) la crisi economica mondiale: riapro la parentesi crisi, accennata nel passaggio precedente. Affermo che tale crisi è una delle innumerevoli chiacchiere che ci vogliono propinare. Quest'ennesimo attacco del capitalismo mondiale alle classi meno abbienti (vedi le misure che si stanno applicando in tutti i Paesi) mi fanno salire il sangue alla testa. Facendo riemergere in me il mai sopito odio per le banche (reali padroni delle nostre vite e dei nostri destini), proporrei la nazionalizzazione di quelle banche che sono, a dire dell'elite, la causa della crisi. Ritengo poi che sia disgustoso che un'agenzia di rating possa decidere le sorti di un Paese, quale esso sia la Spagna, l'Italia o gli Stati Uniti. Ciò vuol dire che quando votiamo, in realtà i nostri voti non contano un cazzo, se a decidere sono dei capitalisti chiusi nella stanza dei bottoni, che dicono se il tuo Paese è "economicamente affidabile" o meno.
3) Confindustria si rifà sotto: in questa bagarre da crisi, ecco che Confindustria si riaffaccia prepotentemente per ricavarne sempre maggiore profitto. Ed eccoli lì, che nel pieno delle vacanze estive, ci fottono il 25 aprile, il 1 maggio e il 2 giugno, tutte festività che hanno sempre mal digerito, proprio perchè nella testa loro l'unica cosa a contare è il denaro. Poi chiaro, i massoni di Confindustria mica lavorano mai, cosa ne possono sapere della Festa dei Lavoratori, fascismo o democrazia, monarchia o repubblica loro i soldi li fanno comunque, quindi via 25 aprile e 2 giugno. Appena però avanza l'idea del contributo di solidarietà, eccoli subito scattare come i forsennati a difendere il loro patrimonio. Perchè tu povero lavoratore devi sgobbare e devi sacrificare le tue giornate sacrosante, mentre l'imprenditore non sia mai che rinuncia al suo yacht. Quann è cris, è cris p tutt, belli miei, anche per il Vaticano (figura di merda interplanetaria, per il nostro Stato che non fa pagare l'Ici alle strutture ecclesiastiche)!
4) rigurgiti qualunquisti: in ultimo voglio parlare dei miei animali da compagnia preferiti, quei qualunquisti che di tanto in tanto, e sempre meno di rado, affollano la mia bacheca facebook, la mia casella di posta, la mia vita quotidiana, inquinandomi le orecchie con ovvietà e vuoti intellettuali che mi fanno cadere sempre le palle a terra. "I politici hanno i privilegi" MA VA??? Ma davvero? Ma chi l'avrebbe mai detto? E quindi? "E' tutto un magna magna", "Sono tutti uguali" aridaje! Il giorno che il magnamagnesimo e il sonotuttiugualismo abbandonerà la mia esistenza, quando tutta questa gente smetterà di seguire il "caro leader" di turno, quando la smetteranno di dirmi che credo in "un'ideologia sconfitta e superata dalla storia", mi metterò a ballare il tuca tuca con Gianni Florido.
Più avanzano gli anni della mia vita e più mi rendo conto che la mia Batalia si merita proprio un altro Bonito Napoloni!

5 commenti:

  1. Il tuo grande e comprensibile desiderio di sentire le solite "stronzate" non può e non deve spingerti ad una prova di coraggio così ardua: BALLARE IL TUCA TUCA CON FLORIDO. Ma sei matto?
    Mafalda Quino

    RispondiElimina
  2. Ciao Andrea,
    diciamo che in parte c'hai ragione, in parte forse stai ragionando come loro.
    Credo che tu abbia ragione a dire che, nonostante il momento storico, non ci sia un'alternativa possibile a questa politica di ladri contro la quale il qualunquismo, diciamo Militante, sta prendendo sempre più piede.
    Ci siamo rovinati con le nostre stesse mani e forse, noi cittadini che siamo i veri custodi di quella che si chiama DEMOCRAZIA abbiamo concesso davvero troppo. Di motivi per tirare giù il governo ce n'era già abbastanza anche quando sono stati nominati i ministri e i Senatori: un condannato come Maroni per resistenza e aggressione a pubblico ufficiale non può essere Ministro dell'Interno, cioè colui che coordina le forze armate. Così come Cosentino e Dell'Utri non possono essere rispettivamente un deputato e un senatore, in quanto ritenuti socialmente pericolosi dalla DIA di Napoli il primo e dalla DIA di Palermo il secondo.
    Ma l'italiano, in questo dobbiamo essere qualunquisti, è apprensivo e dice: "va bene ora, va bene poi, va bene la prossima volta...", finendo poi di dimenticarsi di tutto quello che è stato prima. Ripeto ancora una volta che la colpa è nostra perchè continuiamo a fidarci. Ma l'Italiano è anche pigro e aspetta che siano gli altri a fare qualcosa per lui. Tu che sei tarantino come avrai sentito tante volte un'espressione immortale del tarantino medio "Ma piccè l'agghj fa' jee l' cos? L'hann fa' l'otr": se io ragiono così, tu ragioni così, e per il principio di induzione, nessuno più fa qualcosa. Purtroppo è così ed è un discorso generale: si vota solo per protesta e per ricevere favori. Non c'è nient'altro da dire su questo.
    Ragionando così facciamo solo un favoro a chi ha accomodato il culo in Parlamento, tradendo i cittadini che, da coglioni, lo hanno votato.
    Personalmente mi sono rotto le palle delle ideologie. Per me le ideologie restano nella modernità: chiuse nella scatola moderna della storia. Ora siamo in una nuova era e chi non capisce che il futuro è fatto di energia rinnovabile, digital divide zero, agroalimentare, recupero dei suoli industriali e di riutilizzo dei rifiuti, è certamente un altro di quelli che mandano in default un Paese per salvare i vecchi capitani di industria che fanno solo male all'economia perchè, diciamoci la verità, negli ultimi 10 anni, sinistra e destra colpevoli, sono stati fatti solo sgravi agli industriali e i lavoratori sono diventati mezzi (badate alla brutalità di questa parola) per pagare meno tasse.
    E poi voglio dire... Da 30 anni a questa parte abbiamo accumulato il grosso del debito pubblico: l'italia ricava 5 mld all'anno di introiti e spende circa 90 mld. (5-90) x 30= il più grande debito pubblico d'Europa.
    E poi nessuno combatte gli evasori, la corruzione, l'economia sommersa ecc ecc che costano 1200 mld l'anno tutti insieme.
    E poi non vogliono mettere Linux nei sistemi informatici, non vogliono ridursi lo stipendio, non tagliano i costi ecc.
    Insomma, Andrè, cose all'italiana.
    Oggi si reagisce solo in un modo: pagando tutte le tasse e rispettando tutte le leggi. Se scendiamo in strada a fare danni, siamo illegali come loro.
    Un abbraccio

    Tommaso

    RispondiElimina
  3. Quella dell'abolizione delle feste laiche è la cosa che più di tutte mi ha fatto rimanere così ---> O__O .. non ci vuole una laurea in economia per capire che tre giorni in più all'anno di lavoro non ti cambiano il rendimento. Anche perchè, voglio dire, le industrie a ciclo continuo lavorano sempre (pure a natale), le industrie che hanno degli ordini da soddifare entro un certo tempo e c'è una festa di mezzo lavorano di più i giorni precedenti, il fornitore fa le consegne prima se il giorno dopo è 25 aprile per non lasciare il supermercato senza merci ... il panettiere fa doppio impasto e vende pane per due giorni se il giorno dopo è 2 giugno.
    Onestamente tutta questa utilità non la vedo. Quindi credo anche io sia più una mossa per eliminare definitivamente quelle festività che confindustria e una parte della nostra politica mall digerisce (si lo so, a questo punto qualcuno penserà "vedi 'sta comunista estremista che film mentali che si fa").
    Se la logica è che queste feste (con relativi ponti a volte) provocano delle perdite economiche allora avrebbe più senso eliminare quelle religiose, visto che sono molte di più.
    E comunque mi chiedo come si possa uscire da una crisi solo tagliando, il problema è che la nostra economia non va, e non si riuscirà mai a farla ripartire se non ci investi qualcosa.
    I soldi di possono trovare (abbattendo i costi della politica, facendo pagare le tasse alla chiesa, rivedendo l'8x1000 , lotta all'evasione ecc).
    Riguardo la solita solfa del "so' tutti magna magna" onestamente mi sono rotta le palle pure io. E' una cosa risaputa ... una cosa è certa: se rimaniamo li solo a lamentarci che le cose non vanno senza muovere un dito per cambiarle allora possiamo stare sicuri che loro continueranno il loro magna magna, e noi continueremo a stare con le pezze al culo.

    Bel pezzo ;)

    RispondiElimina
  4. Per dirla in altre parole:

    Il sistema si ammanta di forme pluralistiche e democratiche che però sono puramente illusorie perché le decisioni in realtà sono sempre nelle mani di pochi. "Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non libertà prevale nella civiltà industriale avanzata segno di progresso tecnico"; la stessa tolleranza di cui si vanta tale società è repressiva perché è valida soltanto riguardo a ciò che non mette in discussione il sistema stesso. (H.Marcuse)

    Il che ci porta ad un'altra constatazione:

    Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione. (Woody Allen)

    o no?

    Gigi

    RispondiElimina
  5. Nazionalizzare le banche e diventare tutti proprietari delle aziende in cui lavoriamo dividendo, quindi, gli utili tra tutti i lavoratori. Due semplici soluzioni per uscire dalla crisi credo.

    Enzo

    RispondiElimina