venerdì 11 febbraio 2011

L'abbiamo fatta grossa...



Maledetto...è tornato...dopo le liste Pro-life è passato alle manifestazioni pro-faig! Si, Giulianone è tornato fra noi con la sua eleganza tipicamente secentesca. Chi non è un assiduo lettor-masochista del Foglio (con la sua impaginazione di stampo gutenberghiano), sentiva una lancinante mancanza, una fitta perenne al colon. Per fortuna che Ferrara non si è fatto attendere ancora. Dagli schermi del tg1 (o cinegiornale Luce, ancora ci è poco chiaro) ha lanciato l'iniziativa a favore del premier e contro la magistratura sovversiva. E pensare che venti/venticinque anni fa, col suo modo sempre da gentleman inglese, faceva i picchetti (con mazzate annesse) davanti alle fabbriche. Lì già dovevamo accorgerci che qualcosa non andava (Cia a parte). Ma oltre a questa “fetecchia”(cit.), cosa è uscito dal ventre del comunismo e delle lotte operaie italiane? Ivi citerò grandi personaggi che abbiamo avuto, tristemente, fra le nostre fila, e che ora sono dalla parte giusta.
Tiziana Maiolo, ex giornalista de “Il Manifesto”, nei giorni scorsi ha avuto la squisitezza morale di fare questa affermazione: “È più facile educare un cane che un bambino rom [..] I cagnolini e i bambini, se tu li educhi, dopo sono educati - ha detto la Maiolo -. Ma se nessuno li educa... ma se fanno la pipì sui muri! Neanche il mio cagnolino la fa sui muri, solo sugli alberi”. La sua "umanità" si è espressa appieno nel commento alla morte dei 4 bambini nel rogo di Roma. Ed è stato assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano...come mettere la Gelmini ministro dell'Istruzione...ehm...no vabbè, ho sbagliato pietra di paragone.
Sandro Bondi, sindaco per il Pci di un comune dell'Emilia Romagna, ora portavoce del Pdl, nonché ministro dei Beni Culturali. E' lo Smithers della politica italiana, viscido e servile come pochi. Un amore talmente viscerale, da rinnegare le sovvenzioni allo spettacolo del nostro Paese per paura di perdere quell'egemonia culturale che il padre e padrone tanto faticosamente ha conquistato in questi anni di Fininvest-Mediaset-Publitalia. Capace di non prendersi un minimo di responsabilità per i crolli nell'area archeologica pompeiana, dando la colpa alle condizioni atmosferiche. Della serie: “io non c'ero e se c'ero dormivo”.
Giampy Pansa, fino alla metà degli anni Novanta nell'area intellettuale della sinistra, e coniatore di termini come “il giornalista dimezzato” (“in cui stigmatizzava il comportamento ipocrita dei colleghi che, invece di scrivere con la mente libera, "cedeva[no] metà della propria professionalità al partito, all’ideologia che gli era cara e che voleva[no] comunque servire anche facendo il [proprio] mestiere"”cit.). Uno, se non il, dei maggiori responsabili del revisionismo storico nell'Italia del berlusconismo. Con il suo “ciclo dei vinti”, ha dato una parvenza di umanità e di normalità ingenua ai giovani di Salò, e nel contempo gettando fango sulle lotte partigiane. Connivente, quindi, della strategia tutta post-fascista della parificazione, indegna, dei repubblichini con i resistenti.
Per chiudere il cerchio iniziato con Ferrara (e ce ne vuole) parliamo di Giovanni Lindo Ferretti, cantante dei compianti CCCP (punk filosovietico) e Csi (Consorzio Suonatori Indipendenti) e grande icona del mondo cultural-musicale dei giovani comunisti, nonché mio personalissimo eroe musicale. Scrivo di lui con grandissimo dolore. Da anni eremita nel suo paesino appenninico emiliano, non ci ha fatto mancare i suoi strali da ciellino contro l'aborto, l'eutanasia e la fecondazione assistita.
Basta, mi sento male. Devo chiudere qui. Abbiamo creato dei mostri, dei lacchè e degli eremiti. Mi giro intorno e penso, non so se a malincuore o tirando un sospiro di sollievo, che non saranno gli ultimi. Prossima fermata tra qualche anno. Ma io non scendo, no. Tanto prima o poi il controllore passa...

2 commenti:

  1. Provo una vibrante repulsione per le persone che hai citato nel tuo articolo.
    La maggior parte di loro è stata "premiata" profumatamente, per il loro profetico ravvedimento.
    Provo, però, una profonda indignazione per i troppi che hanno perso la bussola per "quasi" niente.
    Bello il tuo articolo scritto con la mente e con il cuore.
    Mafalda forever

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  2. Ho come l'impressione che manchi qualcuno all'appello...

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